Iniziamo il nostro viaggio immaginario, sogno di molte persone, attraverso i tempi buddisti del Tibet. La nostra prima tappa è la visita di un monastero tibetano, luogo di ritiro spirituale per eccellenza. Il buddismo tibetano, chiamato anche Vajrayāna, incarna una scuola di meditazione profonda, ricca di rituali, pratiche yoga e un’intensa disciplina monastica. All’interno dei monasteri, possiamo incontrare figure di guide spirituali, o Lama, considerati gli insegnanti di Dharma (la legge buddhista) e molto rispettati all’interno della comunità.
Prosseguendo nel nostro tour virtuale, possiamo osservare i diversi monasteri tibetani in Italia. Infatti, nonostante la distanza geografica, l’Italia ospita diversi centri di pratiche buddhiste, tra cui il famoso Istituto Lama Tzong Khapa in Toscana e il Monastero di Santacittarama nei pressi di Roma. Questi luoghi sono abitati dai monaci tibetani, chiamati Gelugpa, che significano ‘coloro che praticano virtuosamente’.
Il capo di questi monaci è noto come il Dalai Lama, considerato l’incarnazione di Avalokiteśvara, il Bodhisattva della Compassione. Il Dalai Lama attuale, Tenzin Gyatso, è il quattordicesimo della sua linea ed è considerato non solo un leader spirituale ma anche un ambasciatore della pace a livello internazionale.
Ma dove vivono esattamente questi monaci tibetani? Molti di loro risiedono nei monasteri sopra elencati, sia in Italia che in Tibet. Trascorrono le loro giornate in orazione, meditazione e studio della pratica buddhista. Va ricordato che, sebbene il buddismo tibetano storicamente sia stato predominante fra gli uomini, oggi sono presenti anche donne monache, chiamate ‘anni’, dedicate con la stessa devozione a questa via spirituale.
Uno degli aspetti più interessanti dei monaci tibetani riguarda i presunti poteri che alcuni di loro avrebbero sviluppato grazie alle loro pratiche spirituali. Questi includono la capacità di controllare la propria temperatura corporea, di sopravvivere senza cibo o acqua per lungo periodo e perfino di levitare.
Un altro elemento affascinante del buddismo tibetano sono le bandiere tibetane, o bandiere di preghiera, colorate strisce di tessuto stampate con mantra e preghiere, che vengono appese per diffondere buone vibrazioni nel vento. Per il 2023, si consiglia di appendere queste bandiere in occasione di Losar, il Capodanno tibetano, che sarà celebrato all’inizio di marzo.
Infine, il termine ‘monaco tibetano’ è generalmente associato alla figura maschile, nota per la sua tunica di colore rosso. Tuttavia, come accennato prima, ci sono anche le donne, che scelgono di dedicare la loro vita alla pratica del dharma. Le monache tibetane, così come i monaci, sono una parte vitale della comunità buddista, contribuendo alla preservazione e alla diffusione del buddismo Vajrayāna.
Concludiamo quindi il nostro viaggio immaginario, ricordando che i templi e monasteri buddhisti sia in Tibet che in Italia, sono luoghi accessibili a tutti coloro che si interessano al buddismo o che desiderano trascorrere un periodo di ritiro spirituale in un ambiente di quiete e meditazione.